Cercherò di spiegare un problema molto complesso con parole semplici.

Prima osservazione

L’Osservatorio Europeo, solo nel 2016, ha segnalato l’esistenza in Europa di più di sessanta nuove sostanze psicoattive. Sono in circolazione, ovviamente, per essere vendute. Alcune sono sostanze nuove simili ad altre già conosciute ma, per tutte, la sicurezza sugli effetti non esiste. Diciamo che si va per similitudine. Se una sostanza è simile ad un’altra conosciuta  … si suppone che si comporti analogamente. Ma con laboratori che sono in grado di rilevare solo pochissime droghe, nemmeno le analogie sono possibili. Dunque si cerca di agire sintomaticamente, sperando di non sbagliare e, se deve intervenire l’anestesista per un intervento chirurgico, c’è da auspicare che ciò che usa per il suo intervento non interagisca negativamente con quanto è già stato assunto. Purtroppo, con test limitati, anche il fatto che uno di questi risulti positivo può essere ingannevole perché l’aver assunto sicuramente una droga non esclude che sia mescolata con altre che, invece, non vengono rilevate e che, magari, hanno una potenza maggiore.

Il “benpensante” ora sarà portato a eccepire sulla stupidità del comportamento di chi “butta giù” una droga senza nemmeno sapere esattamente di che si tratta oppure, più in generale, del comportamento di chi si droga anche con sostanze apparentemente conosciute ma, comunque, notoriamente dannose. Conosco bene il proverbio: “chi è causa del suo mal pianga se stesso”. Non so se qualcosa del genere abbia portato a trascurare il problema di cui sto parlando ma so, invece, che l’atteggiamento anche delle persone più rigide cambia moltissimo quando a star male è una persona cara.

Seconda osservazione

Leggo dalla pagina Internet di un quotidiano: “Con il Drogometro non c’è scampo: se si guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti l’apparecchio lo scopre e l’attendibilità dei test effettuati con la saliva è paragonabile ai prelievi di sangue. Ecco come funziona. – Le principali sostanze stupefacenti rivelate sono la cocaina, l’anfetamina e derivati, metadone, cannabinoidi, oppiacei ed eroina”. E le altre? Semplicemente non vengono rilevate. Ci sono vari tipi di controlli che vengono effettuati, oltre a quelli stradali. Per esempio possono essere sottoposti  a test i lavoratori di particolari categorie oppure le persone che sono interessate da procedimenti penali con restrizioni della libertà personale oppure, ancora, le persone cui è già stata sospesa la patente per guida in stato di ebbrezza. Ma, anche qui, le sostanze che vengono rilevate sono solo alcune. Molti auspicano una intensificazione dei  controlli ma, stante l’attuale situazione, controlli sicuri, sistematici e intensi mirati solo ad alcune sostanze non farebbero altro che incrementare i consumi delle sostanze non controllate. Ciò anche perché, in tutte le situazioni di cui sopra, avere o meno assunto droghe comporta differenze non da poco. Lo stesso ragionamento vale anche per controlli che spesso fanno notizia, basati sul fiuto dei cani antidroga che, ovviamente, arriva anche dove non arrivano gli umani. Quante droghe è in grado di individuare un cane, annusandole? Poche.

Concludendo

In un mondo che cambia, il sistema di rilevazione delle sostanze d’abuso tende a rimanere uguale a se stesso e questo non può che essere un danno. Esistono,  è vero, laboratori molto sofisticati ed attrezzati in modo ineccepibile per rilevare un range molto ampio di sostanze ma, in generale, non è questo lo standard sia dal punto di vista della cura che da quello dei controlli.

 

Per quanto riguarda la cura, anche nella emergenza / urgenza la situazione è veramente anacronistica e mette il personale clinico nella condizione di dover navigare alla cieca, o quasi.

Per quanto riguarda i controlli ci si potrebbe chiedere se, fatti così come sono fatti, in presenza di moltissime sostanze non rilevate, aumentino realmente la sicurezza o, più semplicemente, diano la sensazione di aumentare la sicurezza. Una domanda che, a ragione o a torto, ci si potrebbe porre anche rispetto ai progetti che offrono test rapidi delle droghe nei luoghi di aggregazione, per evitare sorprese negative ai consumatori.

Certamente esistono dei problemi tecnici  da superare e dei costi da sostenere. Non possiamo, poi, pensare che in ogni luogo ci sia la possibilità di rilevare in tempo reale qualunque sostanza: in parte non è proprio possibile tecnicamente, in parte richiederebbe macchine di ultima generazione che  hanno costi consistenti e richiedono personale specializzato.

Ma rispetto alla situazione attuale, in un mondo dove chi vende prodotti on line è in grado, in un giorno e con costi contenuti, di fare arrivare a casa un prodotto che parte da un magazzino che sta dall’altra parte dell’Europa … penso che ci siano notevoli margini di miglioramento per una diversa organizzazione logistica anche in questo campo, ottimizzando i costi ed i risultati.

Non lo si vuol fare per ignoranza o imprevidenza? Beh, forse è proprio qui che bisognerebbe applicare  a ragione il proverbio “chi è causa del suo mal pianga se stesso”. E, attenzione, in questo caso, se non abbiamo una visione sufficientemente previsionale e preventiva, visto come stanno evolvendosi gli scenari di vendita e consumo, saremo in tanti a piangere ed a stracciarci le vesti per qualcosa che potevamo fare diversamente e non abbiamo fatto, provocando effetti collaterali ed indesiderati che già oggi si vedono.

Riccardo C. Gatti

 

P.S. Attenzione. So bene che il problema è ancora più complesso di come appare. Ci sarebbe infatti anche da ragionare sulla attuale legislazione che sente il peso del tempo e su tutta una serie di norme e di clausole assicurative che sembrano fatte apposta per mantenere questi fenomeni sommersi e le diagnosi occulte. Bisognerebbe anche che la nostra classe politica capisse che certi problemi non si risolvono a colpi di slogan da una parte o col silenzio ed il disinteresse dall’altra. Bisognerebbe anche, però, che noi tutti imparassimo a ragionare in modo pragmatico sul mondo reale. Per questo ho pensato di descrivere con parole semplici un problema che, pur non essendo di quelli che fanno notizia, ha una incidenza notevole sulla salute e sulla sicurezza e, a seconda di come viene affrontato (o non affrontato), può effettivamente cambiare gli scenari della diffusione di droghe nei prossimi anni.