L’uso della cannabis in età adolescenziale può creare danni ed anche gravi. È opportuno ricordarlo. Prima dei 20, 25 anni, l’uso di sostanze psicoattive, di qualunque genere, al di fuori di prescrizioni mediche, dovrebbe essere proprio evitato. Siamo esseri molto fragili sempre ma, in età giovanile, il cervello è ancora in formazione e sbilanciarne il funzionamento può essere molto rischioso. Purtroppo molti giovani, troppi, ignorano questi avvertimenti.
Della nostra fragilità, però, sarebbe importante che ne tenessero conto tutti. Con il passare del tempo le nostre funzioni corporee e mentali iniziano a rallentare. Alcuni di questi cambiamenti influenzano il modo in cui il THC e il CBD vengono elaborati nel corpo. La funzione renale cambia ed influenza il modo in cui la sostanza viene eliminata dall’organismo (questo vale anche per diversi farmaci e droghe). Inoltre alcuni sintomi, ad esempio se si ha qualche problema polmonare, possono peggiorare, fumando o svapando. Anche il sistema digestivo e la funzione epatica cambiano influenzando la eliminazione dei prodotti edibili a base di cannabis. I naturali cambiamenti del nostro fisico e dell’apparato sensoriale già portano ad un maggiore rischio di caduta. Usando cannabis questo rischio aumenta.
Purtroppo, incentrati come siamo sui problemi connessi all’uso nel periodo adolescenziale, nessuno, avverte le persone non più giovani che, con il passare degli anni, si diventa più sensibili agli effetti della cannabis, che non sempre, usandola, si ottengono gli effetti desiderati, e che, anzi, si possono avere diversi effetti indesiderati.
Con l’avanzare dell’età, ci sono persone che assumono cannabis, non solo cercando piacevoli sensazioni ma anche come una specie di cura auto-prescritta, per dolori, stati d’ansia, insonnia ecc., considerandola una sostanza sostanzialmente innocua. Basterebbe però documentarsi per capire che non è propriamente così.
Fumare cannabis può aumentare la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna (talvolta paradossalmente può anche abbassarla troppo). Questo aumenta la possibilità di un evento cardiaco come aritmia, angina, infarto o ictus, soprattutto per chi ha fattori di rischio o ha già una patologia cardiovascolare in atto. L’uso di cannabis dovrebbe essere sempre evitato in presenza di gravi patologie cardiovascolari, immunologiche, epatiche o renali o di aritmie cardiache. Ma, per essere realistici, consiglierei di evitarlo anche se le patologie sopra citate non sono considerate gravi.
C’è anche un’altra condizione che dovrebbe richiamare una particolare attenzione. Man mano che l’età avanza è probabile che possa essere presente qualche condizione di salute che richiede terapie farmacologiche. Ebbene, la cannabis può interagire con il funzionamento di diversi farmaci da prescrizione o da banco o provocare effetti collaterali che potrebbero essere confusi con le manifestazioni di diverse condizioni patologiche, oppure mimare effetti collaterali di farmaci, rendendo difficile l’eventuale assestamento di terapie in corso.
Comprendo che essendo la cannabis una droga illecita, diventa complicato parlare di un suo consumo, con i propri curanti, e comprendo anche che, da noi, non si sia maturata una esperienza diffusa su questi temi a livello di medicina generale ma, poiché la salute è una sola …una maggiore attenzione al suo eventuale uso, concomitante alla presenza di condizioni patologiche e di trattamenti in atto, dovrebbe essere una priorità, anche ricordando che l’uso costante di cannabis può portare nuovi problemi risolvere, eventualmente anche di dipendenza. Questo soprattutto in presenza di sintomi come ansia o depressione e condizioni particolari di solitudine (oppure quando esistono patologie psichiatriche, in corso o pregresse).
A qualunque età è importante avere sempre cura delle proprie specifiche fragilità.
Qui cito documentazioni divulgative, in lingua inglese, di due fonti ufficiali canadesi (in Canada la cannabis è legale anche per uso ricreativo e, in quei luoghi, hanno quindi maturato una esperienza migliore della nostra, anche per quanto riguarda il suo uso nelle persone di ogni età).