Secondo uno studio di coorte di individui di età compresa tra 14 e 65 anni in Ontario, Canada, la percentuale di casi incidentali di schizofrenia associati al Disturbo da Uso di Cannabis (CUD) è quasi triplicata durante un periodo di sostanziale liberalizzazione della politica sulla cannabis.
Lo studio è stato condotto da ricercatori dell’ICES, dell’ospedale di Ottawa, del Dipartimento di Medicina di Famiglia dell’Università di Ottawa e del Bruyère Health Research Institute. Daniel Myran, uno degli autori del rapporto, ha dichiarato: “Il nostro studio evidenzia la crescente sfida per la salute pubblica posta dalla combinazione di cannabis ad alta potenza e il crescente uso regolare di cannabis”.
Come sempre, è meglio non arrivare a conclusioni affrettate sull’argomento, ma è evidente l’importanza di studiare approfonditamente l’associazione a lungo termine delle scelte politiche riguardanti la cannabis e delle tendenze dei mercati legalizzati, con la prevalenza dei disturbi psicotici.
È comunque utile ricordare, così come ricordano gli autori dello studio, che: “l’uso di cannabis è associato allo sviluppo successivo o all’insorgenza precoce di psicosi e schizofrenia. Le prove suggeriscono una relazione dose-risposta, con un uso più frequente di prodotti a base di cannabis ad alta potenza associato a un rischio maggiore di schizofrenia. L’uso di cannabis e il contenuto di tetraidrocannabinolo (THC) dei prodotti a base di cannabis stanno aumentando a livello globale”.
A mio parere, inoltre, queste informazioni dovrebbero avere una più ampia divulgazione. Purtroppo, però, così come in passato per il tabacco, ed oggi per i prodotti a base di nicotina e gli alcolici, esiste una costante pressione commerciale, esplicita ma anche non esplicita, che porta a diminuire la percezione dei rischi collegati al consumo. Questo avviene anche per le droghe illecite e, probabilmente, aumenta ulteriormente nel momento in cui diventano lecite.
Nel frattempo c’è un serio rischio che la diffusione sempre più ampia di sostanze diverse e la tendenza consolidata verso i poli-consumi, porti ad una maggior presenza di disturbi mentali nella popolazione o, comunque, ad una insorgenza più precoce di disturbi mentali, con manifestazioni sintomatiche più gravi e più difficili da trattare. I pericoli sono più accentuati per le persone più giovani o più fragili.
Per quanto riguarda la cannabis, in particolare, il progressivo aumento del principio attivo l’ha portata fuori dai canoni che, nel secolo scorso, la facevano definire, da molti, sebbene impropriamente, una “droga leggera”.
Riccardo C. Gatti
Changes in Incident Schizophrenia Diagnoses Associated With Cannabis Use Disorder After Cannabis Legalization