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Quando si può dire che c’è ABUSO di una sostanza ?

  • Esiste un uso ricorrente della sostanza che determina l’incapacità ad adempiere i compiti principali sul lavoro, a scuola, o a casa
  • Si usa in modo ricorrente la sostanza in situazioni che sono fisicamente rischiose
  • L’uso ricorrente della sostanza è correlato a problemi legali
  • L’ uso è continuo malgrado la consapevolezza di avere un problema (persistente o ricorrente) di natura sociale o nei rapporti con altre persone che è causato o accentuato dagli effetti della sostanza

Non importa se la sostanza è legale (es. Alcol o Farmaci) oppure illegale (droghe). Se negli ultimi 12 mesi si è verificata almeno una delle situazioni descritte è molto meglio consultare una persona esperta di questi problemi. La situazione è pericolosa ed è molto facile perderne completamente il controllo. La diagnosi potrebbe essere “abuso di sostanza”.

Faccio notare che, purtroppo, anche il semplice uso di sostanze può provocare problemi molto gravi. Nelle persone giovani, ad esempio, va ad interagire con un sistema cerebrale che si va formando. Le conseguenze possono anche non vedersi immediatamente ma è come se il cervello “invecchiasse” precocemente. Altre volte i problemi si vedono perché viene favorita l’insorgenza (precoce?) di disturbi di tipo psichiatrico. Certamente le sostanze non sono tutte uguali ed anche il modo di usarle è un fattore importante per il loro impatto sulla salute ma, anche nella migliore delle ipotesi, parliamo di situazioni in cui gli effetti collaterali o indesiderati possono sempre manifestarsi in modo spiacevole. In ogni caso ci sono infiniti modi di farsi molto male: a questo link ne descrivo alcuni.

Passiamo al punto successivo.

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Conti quante situazioni tra quelle sotto riportate  riconosce come vere.

  • Bisogno di aumentare notevolmente le dosi della sostanza per raggiungere l’effetto desiderato oppure, una marcata riduzione dell’effetto con l’uso continuato delle medesime dosi della sostanza. Questa situazione è detta “tolleranza”.
  • Comparsa di una caratteristica crisi di astinenza per la sostanza, oppure la stessa sostanza (o una correlata) è assunta per ridurre o alleviare i sintomi di astinenza. In pratica o si prende la sostanza cui si è abituati oppure si sta male fisicamente oppure mentalmente. (Per esempio se manca la cocaina ci si sente patologicamente “giù”)
  • La sostanza è assunta spesso in quantità superiori e per periodi di tempo più prolungati rispetto a quanto previsto.
  • Desiderio persistente, oppure uno o più tentativi infruttuosi di sospendere o controllare l’uso della sostanza
  • Una gran quantità di tempo viene spesa in attività necessarie a procurarsi la sostanza, ad assumerla o a riprendersi dagli effetti
  • Interruzione o riduzione di importanti attività sociali, lavorative o ricreative a causa dell’uso della sostanza
  • Uso continuativo della sostanza nonostante si sia consapevoli di poterne ricavare danni fisici o problemi psicologici, persistenti o ricorrenti, causati o amplificati dall’uso della sostanza

Siamo alla fine. Tre o più delle situazioni, descritte nella tabella, presenti durante gli ultimi 12 mesi, significano una sola cosa: la possibilità di fare una diagnosi di dipendenza.

N.B. il test si ispira ai criteri definiti dal Manuale Diagnostico Statistico DSM IV.  Non è l’ultima versione del manuale ma, per l’uso che ne stiamo facendo, le indicazioni riportate sono, forse, più utili e di più immediata comprensione. Il TEST non può sostituire la valutazione di un clinico ma deve essere uno stimolo per approfondire la situazione con un medico o uno psicologo competente in materia di tossicodipendenze. La versione più recente del Manuale Diagnostico a cui ci siamo riferiti, il DSM IV, infatti, tende a non distinguere più tra abuso e dipendenza quanto a valutare la gravità di un consumo che, comunque, è a rischio per un “disturbo da uso di sostanze” che va da lieve a grave.

Se si vuole affrontare un modello diagnostico più attuale ed aggiornato che aiuti anche a capire il grado di gravità della situazione, consiglio di leggere la pagina che descrive perché non consiglio l’ auto-cura 

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SE LA DIAGNOSI RIGUARDA un figlio, un amico, il partner ecc. oppure se esiste un uso di droga non riconducibile ai criteri riportati segua questo link 

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SE LA DIAGNOSI LA RIGUARDA PERSONALMENTE

Non sottovaluti il problema evitando di mentire a se stesso

Comprenda che la dipendenza da sostanze è una malattia: più si prolunga più danni fa al nostro corpo e alla nostra mente.

La dipendenza da sostanze può essere curata ma chi vuole curarsi deve avere tenacia, così come chi cura.

Le persone più esperte nella cura delle dipendenze in Italia lavorano nei Servizi Pubblici per le Tossicodipendenze (Sert) e nelle migliori Comunità terapeutiche. Esistono poi alcuni qualificati Gruppi di Auto Aiuto, soprattutto per alcolisti. A parte pochissimi Centri o Professionisti Privati è inutile cercare altrove. Si rischia di avere a che fare con dei dilettanti.

Se qualcuno propone un metodo che sembra miracoloso e in grado di risolvere in un baleno ogni problema meglio girare al largo per evitare amare e pericolose delusioni

Non è vero che andando a un Sert si viene “schedati e segnalati” a qualche Autorità. Piuttosto è meglio ricordare che la tossicodipendenza (anche da sostanze illecite) prima o poi può portare a problemi legali di vario genere che sarebbe meglio evitare affrontando la situazione prima possibile.

Se in un luogo ci sono professionisti  in grado di curare casi molto complicati a maggior ragione saranno capaci di occuparsi di casi meno complessi.

Se non si hanno già indicazioni precise e sicure su “a chi rivolgersi” meglio chiedere aiuto o consiglio al Servizio Tossicodipendenze della Azienda Sanitaria Locale oppure farsi indicare quali sono le strutture riconosciute dalla Regione telefonando agli uffici dell’Assessorato alla Sanità o dei Servizi Sociali e chiedendo dell’Ufficio Tossicodipendenze.

Le cure nei Servizi Pubblici e Privati riconosciuti dalle Regioni sono completamente gratuite ed è possibile richiederle, per legge, anche in regime di anonimato.

Per indicazioni e consigli su come uscirne seguire questo link