mappa mondoC’era una volta il placido mondo delle terapie sostitutive dell’eroina. Era un mondo antico dove i tossicodipendenti sembravano tutti eguali ed i loro destini anche: l’overdose, la comunità, il SERT,  il metadone oppure la disintossicazione. Il metadone non piaceva “politicamente”, era chiamato la “droga di stato” ma, in realtà, risolveva problemi irrisolvibili: gli eroinomani, infatti, lo gradivano e così non erano costretti a rubare o a prostituirsi per la quotidiana dose di eroina. Poi arrivò anche l’AIDS. Chi “beveva” il metadone, invece di bucarsi, non scambiava siringhe infette e non aveva bisogno di cercare l’acqua nelle pozzanghere per sciogliere la dose prima di spararsela in vena. Così, anche per altre malattie andava meglio, e tutti, in quel placido mondo vivevano felici e contenti. SERT e Comunità prosperavano, i tossicomani morivano di meno, i produttori di metadone non avevano concorrenti e tutti sapevano distinguere i buoni dai cattivi ed il bene dal male.

Ma tutte le cose hanno il loro tempo e dopo la quiete arriva sempre la tempesta.
I primi segnali di cambiamento non furono poi così terribili. I tossicodipendenti, gradualmente, diventarono “multiformi”. C’erano i poliabusatori, quelli che prendevano altre droghe, e tutti coloro che, al posto di rallentarsi volevano accelerare.
I SERT e le Comunità dovevano cambiare perché i clienti non erano più gli stessi. Addirittura gli eroinomani non erano più (solo) quelli di una volta. Avevano altre pretese. Ed ai produttori di metadone si affiancarono i produttori di altri prodotti come la buprenorfina.
All’inizio sembrava tutto più bello. Pazienti nuovi, nuovi sponsor per le società scientifiche e le “nuove droghe” portavano a nuove diagnosi, addirittura a “doppie diagnosi” che sembravano quasi un segno di ricchezza ma poi, un brutto giorno, arrivò una tremenda crisi economica.
Improvvisamente c’erano meno soldi per tutti e meno “spazio” per tutti.
Chi governava era costretto a porsi delle domande e, nell’antico placido mondo degli eroinomani, nessuno aveva imparato a far di conto e a dare risposte a quelle domande perché si sa che i buoni hanno tutto ciò che serve per operare a fin di bene.
Fu così che il marketing dei farmaci sostitutivi divenne più aggressivo e gli amici di sempre  incominciarono a guardarsi con sospetto. Chi, sino a quel momento, aveva sponsorizzato i SERT, capì che se i medici di famiglia avessero potuto gestire direttamente i farmaci sostitutivi, forse, i guadagni potevano aumentare anche in tempi di crisi.
Si incominciò ad ipotizzare che ci fossero “tossicodipendenti buoni” che potevano andare dal loro medico e prendere il farmaco in farmacia e “tossicodipendenti cattivi” che dovevano andare al SERT e, intanto, si guardava fuori dal piccolo mondo verso Paesi lontani, che parlavano un’altra lingua e dove, più che ai drogati da droghe, i sostitutivi, potevano essere venduti ai drogati da farmaci per la terapia del dolore che, forse, un giorno sarebbero arrivati nel piccolo antico mondo.
Insomma: chiamatela come volete ma a chi guardava dal di fuori la cosa sembrava una rivoluzione anche perché ci si stava accorgendo che i “tossici” non erano quel piccolo rassicurante gruppo di persone che stavano al SERT o in Comunità. Non erano più  nemmeno quelli che prendevano la “droga di Stato”.
Erano gente “normale” che cercava cose “normali” e trattamenti dedicati, civili e rispettosi della loro condizione.
Insomma non bastava più contenerli, perché non volevano essere contenuti; non serviva più evitare l’AIDS, perché non si infettavano più degli altri; non dovevano più prendere un sostitutivo per non commettere atti criminali, perché non li avrebbero mai commessi.
Il placido, antico mondo delle comunità e delle terapie che non curavano la dipendenza ma contenevano la devianza stava finendo davvero, assieme ai sui miti, ai suoi eroi, alle sue guerre ed alla sua scienza.
E mentre gli abitanti del piccolo mondo antico incominciavano a domandarsi quale sarebbe stato il futuro, questo era già cominciato, come sempre, indifferente al fatto che molti se ne sarebbero accorti solo una volta diventato … passato.

Riccardo C. Gatti 25.11.2012