Binge drinking locuzione nominale inglese

[propriamente ‘bevuta’ (drinking) ‘della gozzoviglia’ (binge)], usata in italiano come sostantivo maschile. – (neologismo) L’ubriacarsi fino allo stordimento non come pratica quotidiana, ma in occasione di feste di fine settimana o singole serate trascorse in locali, insieme ad altre persone (Treccani.it).

La definizione di binge drinker fu utilizzata per la prima volta da Weshsler nel 1992, in una ricerca relativa al consumo alcolico degli studenti dei college americani. L’autore definì l’episodio di Binge Drinking l’assunzione di 5 o + più drink alcolici in una STESSA OCCASIONE.

Nel concetto stesso di bere binge è compresa l’alterazione che ne deriva.

alcool bottiglie 

Saremo anche di antica cultura alcolica, cosa che non ha impedito all’alcol di essere devastante, e , come qualcuno dice, avremo generalmente un consumo medio di alcol moderato ma … poi, all’improvviso, arrivano gli allarmi.

“E’ allarme binge drinking nel nostro Paese: il ministero della Salute denuncia 8,5 milioni di casi di abuso di alcol, soprattutto tra i giovani”.

Non ho mai capito se i nostri giovani siano particolarmente sfortunati, rispetto a chi è più vecchio di loro, oppure se siano meno difesi e più disponibili a rispondere a domande che li riguardano e, quindi, le loro (cattive) abitudini vengano più facilmente alla luce. Qualunque fenomeno di abuso di sostanze, di dipendenza o qualunque cosa che un anziano definirebbe un “vizio” sembra riguardare (solo) i giovani. Così, immancabilmente, il bere “binge”  è soprattutto riferito ai giovani … ma è proprio così?

In Paesi come gli USA, dove le “tradizioni” alcoliche sono differenti dalle nostre ma forse anche la capacità a compiere rilevazioni ed a dichiararsi nei propri atteggiamenti, sono maggiori, il binge drinking  è considerato la più comune modalità di bere eccessivo. Un adulto su sei, infatti, beve binge circa quattro volte al mese.

Sarebbe interessante comprendere a fondo  le ragioni di questa apparente differenza tra noi e gli Stati Uniti.  Negli Stati Uniti, infatti, il bere binge provoca circa la metà del consumo alcolico del Paese e, quindi, ha una influenza sul mercato degli alcolici non indifferente.  In Italia la situazione sembrerebbe essere diversa ma non bisogna dimenticare che siamo tra i primi produttori mondiali di alcolici e che le associazioni dei produttori e dei commercianti sono molto presenti a diversi livelli per tutelare le loro posizioni. Quindi, considerare il bere binge una questione temporanea, perché legata ad una età specifica, potrebbe far comodo da diversi punti di vista.

Con una battuta direi che nel nostro Paese, spesso, i problemi dei giovani e quelli degli anziani trovano soluzione soprattutto nel passare del tempo. Ma tenendo presente che la maggior parte delle persone che bevono binge non rientra nella classificazione di alcoldipendente, sarebbe, comunque, interessante capire cosa abbia provocato nella nostra popolazione, ammesso che sia vera, una modalità di consumo degli alcolici così differente tra giovani e meno giovani.

Una ipotesi portata da molti è che la globalizzazione dei mercati ci stia portando verso consumi tipici di altre nazioni di diversa storia e cultura, a partire dai più giovani che sono senza dubbio più disponibili ai cambiamenti. Sebbene ci si potrebbe chiedere come mai non siano stati altri popoli ad adeguarsi alle nostre modalità di consumo, visto che vengono vantate (chissà se a ragione) come più virtuose e meno pericolose e … più intelligenti, effettivamente è una ipotesi verosimile.

Il problema è che se questa ipotesi è vera, probabilmente, nel giro di un numero relativamente limitato di anni il bere binge, con l’invecchiamento dei giovani di oggi, si consoliderà in tutta la popolazione.

Si tenga presente, per non fare confusione, che la maggior parte delle persone che bevono binge non rientrano nella classificazione di alcol-dipendenti (quando parliamo di problemi connessi all’uso di alcol, quindi, dobbiamo aggiungere i bevitori binge agli alcolisti, che rappresentano già numeri consistenti).

Attualmente le misure con evidenza di efficacia normalmente indicate per il contenimento del bere binge riguardano:

  • la limitazione dei luoghi dove si vende alcol in una determinata area
  • il considerare i venditori responsabili di eventuali danni conseguenti al bere binge
  • il restringere gli orari di vendita di alcolici
  • il controllo di chi guida
  • lo screening ed il counselling per il bere eccessivo

Considerando che, nel nostro Paese, gli alcolici si trovano praticamente dappertutto, direi che non si sta facendo molto.

Poiché, tuttavia, il bere binge ha conseguenze su eventi come:

  • incidenti, cadute, incendi ecc
  • avvelenamento da alcol (coma etilico ecc.)
  • trasmissione di malattie sessuali
  • gravidanze indesiderate
  • nascita di bambini con sindrome alcolica fetale
  • ipertensione, infarto, e altre patologie cardiache
  • danno epatico
  • danno neurologico
  • disfunzioni sessuali
  • ridotto controllo del diabete
  • depressione del sistema immunitario

l’espansione di questa modalità di bere a tutta la popolazione, considerando i milioni di persone coinvolte, avrà conseguenze economiche devastanti sul già ansimante Sistema Sanitario Nazionale oltre che sui singoli cittadini. Comprendendo i gesti scaramantici dei bevitori, tuttavia, probabilmente avremo benefici sul sistema pensionistico in quanto, tra le voci precedenti, ce ne sono alcune in grado di influenzare direttamente non solo la qualità della vita ma anche la sua durata. Cioè si vivrà meno e peggio, tanto per essere chiaro.

Come se non bastasse la cosa potrebbe rappresentare un danno anche per i nostri produttori di particolare tradizione e qualità e, quindi, per un pezzo consistente della nostra economia. Questa modalità di assunzione degli alcolici, infatti, ha ben poco a che fare con i prodotti da loro proposti. Vero è che anche in una situazione più “americana” potrebbero puntare su mercati di nicchia ma, comunque, ho la sensazione che il cambiamento delle abitudine alcoliche nella direzione che si sta raffigurando sarebbe un danno per tutti.

Insomma, ammesso che la “mutazione” verso il binge drinking diffuso in tutta la popolazione non sia ancora avvenuta, cosa tutta da verificare, ci sarebbe da fare un serio lavoro per impedirlo. Se è già avvenuta, invece, cerchiamo almeno di ridurre danni già in atto. Prima di tutto, però, cerchiamo di capire meglio quale sia realmente la situazione, anche per  prevederne l’evoluzione.

Riccardo C. Gatti

Da leggere e vedere sul binge drinking

Binge drinking can alter your genes and is a ‘cluster bomb’ for health issues, warn scientists (MAIL online)

Binge drinking is stretching A&E to breaking point: NHS chief’s warning on cheap booze (MAIL online)

Bevande alcoliche e binge drinking, 8,5 milioni di italiani bevono troppo | tiscali.notizie

Relazione al Parlamento su alcol e problemi alcol correlati, anno 2014