Le droghe. lecite o illecite sono molto diffuse. Da alcuni studi realizzati a suo tempo dalla A.S.L. di Milano risultava che, a 24 anni, erano più le persone che, almeno una volta in vita, avevano provato una sostanza illecita di quelle che non l’avevano mai provata. Provare una droga, non è una situazione rara e, per fortuna, nella maggior parte dei casi, non corrisponde ad una situazione patologica che necessiti di cure o di interventi particolari. La prima cosa da fare, quindi, è mantenere calma e lucidità soprattutto quando si è portati a considerare l’uso di droga come una sventura, una malattia mortale o  una sorta di cataclisma senza vie di uscita.

Ciò che, invece, bisogna fare è cercare di capire esattamente quale sia la situazione reale. La più probabile è quella di una persona che assume determinate sostanze con l’atteggiamento del “consumatore consapevole” che ha operato una scelta razionale. In alternativa si tratta di uno “stile di vita” giustificato dal fatto che, in un determinato ambiente  … così fan tutti.

In questi casi è necessario considerare che è molto difficile se non impossibile prendere la cosa “di punta” pensando che  la persona che ci sta a cuore cambi improvvisamente idea e stili di vita solo perchè non li condividiamo. Soprattutto con persone giovani un atteggiamento troppo drastico potrebbe provocare addirittura effetti paradossali in cui la droga viene assunta per affermare la propria indipendenza e la propria capacità di compiere scelte adulte. Teniamo anche presente che, per quanto ci possa sembrare strano, esiste un marketing delle droghe molto sofisticato che spinge al “consumo consapevole” dando al cliente proprio la sensazione di operare delle scelte. In questo senso fare sterilmente graduatorie su cosa sia più o meno pericoloso è inutile. Il consumatore avrà sempre una risposta preconfezionata per qualsiasi obiezione. A questa risposta difficilmente rinuncerà nell’immediato perchè è quella che lui stesso si è dato per autogiustificarsi. Un certo tipo di consumo, altrimenti, non si sarebbe mai verificato. Attenzione! Se una persona è disposta a spendere soldi e a dedicare tempo a qualcosa è perchè la ritiene importante … ma non è detto che ne sappia il motivo e … non è nemmeno detto che esista un motivo diverso da quello che spinge a comprare altri generi di consumo: una attenta azione di marketing che induce bisogni che non abbiamo. Esistono, effettivamente, persone che usano droghe come auto-medicazione per problemi di diversa natura ma la maggior parte di consumatori e di abusatori di sostanze non è detto che abbiano problemi diversi da quelli che investono la maggior parte della popolazione.

Se la situazione è questa seguire il  link

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Confondere una situazione di “consumo consapevole” e saltuario con le situazioni patologiche definite come “abuso” o “dipendenza” e agire di conseguenza può creare danni, come spiegato nell’approfondimento della sezione precedente .  Tuttavia sottovalutare una situazione che è già una patologia tendenzialmente cronica e recidivante è egualmente dannoso. Purtroppo, in questi anni, una certa tendenza alla cattiva informazione ha portato “l’immaginario collettivo” di parte della società a costruire equivalenze tra l’uso di droga e la tossicodipendenza. Per reazione un’altra parte di società ha scotomizzato il problema della dipendenza quasi come se la consapevolezza dei rischi e la conoscenza delle sostanze fosse di per sé una protezione assoluta.

Così come può esistere un uso saltuario di droghe che rimane tale, anche la dipendenza da droghe, lecite o illecite che siano (farmaci compresi), esiste e colpisce milioni di persone nel mondo. E’ una condizione molto grave perchè trasforma negativamente la vita di chi la attraversa. E’ pesantemente invalidante, e spesso, a sua volta, è origine di altre patologie fisiche e psichiche che non solo peggiorano le condizioni di vita ma che possono portare prematuramente a morte. I costi individuali e sociali dell’abuso e della dipendenza da droghe sono altissimi nel nostro Paese e nel mondo. Come se non bastasse, negli ultimi anni, il mercato delle droghe si è trasformato proponendole trasversalmente a tutte le fasce sociali e di età promuovendole come una sorta di innocuo “doping della vita quotidiana”. Il nuovo mercato della droga non mira al tossicodipendente, in quanto tale, ma al “consumatore consapevole” che acquista sballo, divertimento, prestazione o mantenimento della prestazione. Purtroppo molte sostanze che si usano a questi fini sono in grado di alterare il funzionamento dei nostri sistemi neuronali. Il risultato è che il nostro cervello le desidera. Da bisogno indotto dal marketing la ricerca della droga si trasforma così in un bisogno primario come il bere, il mangiare, il dormire, il fare sesso … La tossicodipendenza è una sorta di istinto acquisito che deve essere appagato. A qualsiasi costo!

Il guaio è che molto spesso chi ne è affetto, almeno in fase iniziale, non se ne rende conto. Il “consumatore consapevole”, ad esempio, può passare da un uso saltuario ad uno più continuativo per arrivare ad una situazione di dipendenza vera e propria, sempre convinto di operare delle scelte controllando la situazione. Questo non è tipico della “new economy della droga” ma del consumo di droga in sé. Ricordo ancora negli anni ’80 il numero di persone che, essendo già tossicodipendenti da eroina, sostenevano apertamente e con sincerità di utilizzarla a loro piacimento e per divertimento. “Smetto quando voglio” dicevano e ne erano proprio convinte. Troppo tardi si rendevano conto che non era così. D’altra parte fino a quando l’eroina era disponibile e non si voleva farne a meno … il problema, da un certo punto di vista, non c’era. Oggi sono soprattutto  i cocainomani a fare lo stesso tipo di ragionamenti. Tracciano nuove tendenze ripercorrendo vecchi stereotipi: ciascuno di loro è convinto che la dipendenza sia un problema per i deboli, gli stupidi, gli sprovveduti e non un rischio reale per chiunque usa droghe con una certa continuità. Fin quando la coca è disponibile … che problema c’è.

Per capire come diagnosticare (o diagnosticarsi) un abuso di sostanze o una dipendenza seguire questo link

Sempre a proposito di auto-diagnosi consiglio anche la lettura del perché non consiglio di curarsi da soli a questo link

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Per sapere cosa fare, se un figlio, un amico o il partner hanno una situazione di abuso o di dipendenza (assicurarsi di averla verificata leggendo la sezione precedente ed il link relativo), seguire questo collegamento